by Mary Ann Shaffer
My rating: 3.5 of 5 stars
It is an epistolary novel, set immediately after the end of the war and the protagonist collects a series of testimonies regarding the occupation on Guernsey Island and the life of its inhabitants. All singular characters among which the personality of Elizabeth McKenna emerges in particular.
Elizabeth is not present as a character, but everyone talks about her, her exuberance, her vitality, her courage, her intolerance towards abuses and injustices and everything, beautiful and ugly, that derives from her way of being .
The stories of the inhabitants are very unique and it is pleasant to read them, it seemed to me to have guests for tea and to hear them tell their anecdotes, some funny, some sad ... others that disgusted me a little and I would have sincerely preferred not to have details about it (roasted pig, killed cat, scabies on the head and some other rubbish ... we know that during the war it was like that, but the author could spare those description's details that made me sick ).
The real protagonist of the book is a young author who is contacted by one of the islanders, which leads to a close correspondence between her and all of them.
The novel, as I have already said, was pleasant and I rounded it up to 4 stars because although it is all a pure invention, behind all this there are years of research and true testimonies collected in the archives, so I consider this reading an enrichment.
BUT ... there is a big "but" to me:
__________ something was missing, something that kept me tied to the book.
I read this book to the end only because "I wanted to finish reading, hoping to find something that made it shine", but actually every time I stopped reading because I had other things to do... I was not sorry and every time I had free time to go on reading it, I found myself thinking about what I could choose as my next reading, which was more engaging.
____ THAT SAYS A LOT. THAT IS : NICE BOOK, BUT NOT ADDICTIVE ! ( Not to me anyway )
In the novel, the protagonist, a writer, after having collected many testimonies, does not know how to write a book that has a common thread and her publisher advises her to write it by revolving the story around Elizabeth.
Maybe in reality the author (not the protagonist of the book, but the real author) had the same problem, then she found a good way to report many events, but (in my opinion ) something that keeps one in suspense is missing.
Perhaps she thought she had inserted it with a love story, but actually there is no pathos regarding this nor regarding the fate of the character everyone is talking about.
When I got halfway through the book, I had the thought of abandoning it.
I've read a few reviews: some enthusiastic, some really contemptuous... Here comes my review which is halfway there.
I find the contemptuous reviews of this book really bad and disrespectful, but I don't even feel like including it among the small reading jewels of that period.
( Sorry for any English errors, it's not my mother tongue :-) )
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Libro disponibile solo cartaceo con copertina flessibile QUI: Il club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey
di Mary Ann Shaffer
Si tratta di un romanzo epistolare, ambientato subito dopo la fine della guerra e la protagonista raccoglie una serie di testimonianze riguardanti l'occupazione dell'isola di Guernsey e la vita dei suoi abitanti. Sono tutti personaggi molto singolari, tra i quali emerge, in particolare, la personalità di Elizabeth McKenna.
Elisabeth non è presente come personaggio, ma tutti, o quasi, raccontano di lei, della sua esuberanza, della sua vitalità, del suo coraggio, della sua insofferenza verso i soprusi e le ingiustizie e di tutto ciò che, bello e brutto, ne deriva.
Le storie degli abitanti sono molto particolari ed è piacevole leggerle, mi è sembrato di avere ospiti per il tè e di sentirli raccontare i loro aneddoti, alcuni divertenti, altri tristi, altri ancora che mi hanno disgustata e sinceramente avrei preferito non avere dettagli in merito (maialino arrosto, gatto ucciso e scuoiato, scabbia sulla testa e qualche altra schifezza... sappiamo che durante la guerra era così, ma l'autrice poteva risparmiarsi questi dettagli che mi facevano venir da vomitare).
La vera protagonista del libro è una giovane autrice che viene contattata da uno degli isolani, il che porta a una fitta corrispondenza tra lei e tutti loro.
Il romanzo, come ho già detto, è stato piacevole e l'ho arrotondato a 4 stelle perché nonostante sia tutta una pura invenzione, dietro a tutto questo ci sono anni di ricerche e testimonianze vere raccolte negli archivi, quindi considero questa lettura un arricchimento.
MA ... c'è un grande "ma" per me:
__________ mancava qualcosa, qualcosa che mi teneva legata al libro.
Ho letto questo libro fino alla fine solo perché "volevo finire di leggere, sperando di trovare qualcosa che lo facesse brillare", ma in realtà ogni volta che dovevo interropmpere la lettura, perché avevo altro da fare... NONB MI TROVAVO DISPIACIUTA ( come accade con un libro che adori ) e ogni volta che avevo tempo libero per riprendere il romanzo, mi ritrovavo a pensare a cosa avrei potuto scegliere come lettura successiva, qualcosa che fosse più coinvolgente. QUESTO DICE MOLTO.CIOè : CARINO, MA NON AVVINCENTE.
Nel romanzo, la protagonista, scrittrice, dopo aver raccolto tante testimonianze, non sa come scrivere un libro che abbia un filo conduttore e il suo editore le consiglia di scriverlo facendo ruotare la storia attorno ad Elizabeth.
Forse nella realtà l'autrice ( non la protagonista del libro, ma la vera autrice ) ha avuto lo stesso problema, ha trovato un buon modo per riportare tanti eventi, ma manca quel qualcosa che tiene col fiato sospeso. Forse lei ha pensato di averlo inserito con una storia d'amore, ma in realtà non c'è pathos ne riguardo a questo ne riguardo alla sorte del personaggio di cui tutti parlano.
Quando sono arrivata a metà libro, ho avuto il pensiero di abbandonarlo.
Ho letto qualche recensione : alcune entusiastiche, altre veramente sprezzanti... Ecco ora è arrivata la mia recensione che si trova a metà strada.
Trovo veramente cattive ed irrispettose le recensioni sprezzanti su questo libro, ma non mi sento neppure di inserirlo tra i piccolo gioielli della lettura di quel periodo.
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